Disabili e lavoro, 400 hanno un posto: “Ma cambiare la legge per inclusione reale”

04 Dicembre 2023 03:42

Disabilità e lavoro, l’equazione imperfetta. La legge sul collocamento mirato al lavoro e sulle categorie protette (legge 68/99) in sé è giudicata dagli addetti ai lavori merce buona, e resta un riferimento imprescindibile nel redigere quadri di bilancio all’indomani della Giornata mondiale della disabilità.

“Ma è una legge che va superata – afferma lo psichiatra Corrado Cappa (direttore Unità complessa della Psichiatria di collegamento e inclusione sociale dell’Ausl di Piacenza) – a vantaggio di una visione che metta al centro le decisioni delle persone disabili, nel caso ovviamente non si tratti di soggetti con gravità tali da compromettere questa possibilità”. L’idea nuova, ispirata dalla filosofa e attivista statunitense Martha Nussbam, è che per le persone con disabilità non si debba rincorrere chi si è già escluso dal principio. Stiamo parlando di persone con disabilità intellettive, o disturbi psichiatrici di una certa rilevanza, oppure ancora soggetti con autismo. Sarebbe cioè necessario – secondo Cappa e la corrente di pensiero condivisa – che il processo di inclusione partisse da subito, lasciando spazio decisionale su casa, lavoro, socialità – la triade su cui poggia i piedi l’inclusione – ai soggetti stessi, le persone con disabilità psichica o intellettiva.

“E’ una posizione idealista”, concede Cappa, ma questo non impedisce che diverse aziende, anche nel Piacentino, abbiano già proceduto in tale direzione, superando una esclusiva visione economicista, “valorizzando le disabilità e nel contempo elevando il grado di umanità del contesto aziendale generale, il capitale sociale”.

Il servizio Ausl diretto da Cappa ha in carico circa 200 persone adulte con disturbi di tipo autistico: un terzo svolge attività retribuite, un altro terzo risulta occupato (anche se non sempre retribuito) e un altro terzo è inoccupato per gravità del disturbo. Numeri incoraggianti, “ma sul tema disabili e impiego – ammette lo psichiatra – siamo comunque ancora indietro”. Eppure qualcosa si sta muovendo. Non solo autismo. Nell’area della disabilità psichiatrica Piacenza ha un’alta percentuale di inserimenti, sei pazienti su dieci. Tra disabilità psichiche e intellettive sono 140 gli inserimenti al lavoro avvenuti tramite tirocinio, più altri 80 assorbiti dal libero mercato.

L’ARTICOLO DI SIMONA SEGALINI SU LIBERTA’

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