Il Conservatorio Nicolini valorizza Austri con un progetto discografico

08 Dicembre 2023 03:21

Si è svolto lunedì 4 dicembre in Conservatorio, nell’ambito degli Incontri in Biblioteca, un evento dedicato alla riscoperta dell’artista piacentino Giuseppe Austri (1823-1884) in occasione dei 200 anni dalla nascita. Il titolo, Cantabile e virtuoso, allude agli elementi caratteristici della sua personalità artistica. Il profilo del musicista è stato ricostruito dal violinista Marco Rogliano, docente di musica da camera al Conservatorio Nicolini; Mariateresa Dellaborra, docente di storia della musica al Conservatorio di Milano e Patrizia Florio, responsabile della biblioteca del Nicolini. È emerso un personaggio ormai completamente dimenticato che “passò come brillante meteora senza lasciare di sé traccia durevole”, come scrisse lo storico Alessandro Maragliano dopo due concerti a Voghera il 29 maggio e il 5 giugno 1853.

Fu un acclamato violinista, a cui si riconosceva un grandissimo talento, quasi un nuovo Paganini. La sua carriera di virtuoso si svolse su un lungo viaggio attraverso l’Europa che partiva e si concludeva a Piacenza, ma che aveva attraversato le principali città europee: Parma, Milano, Roma, Verona, Torino, Pavia, Odessa, Leopoli, Pietroburgo, Londra, Parigi, Bordeaux, Digione, Berlino, Madrid, Cadice, Gibilterra, Lisbona, Nizza. Ovunque ottenne grande successo, di cui si trova testimonianza nei giornali dell’epoca.

Nei suoi concerti spesso proponeva le sue composizioni che furono pubblicate dai principali editori musicali italiani dell’Ottocento, come Giovanni Ricordi, Francesco Lucca e Giovanni Canti. Si tratta di brani virtuosistici di grande difficoltà tecnica che nei titoli richiamano elementi descrittivi. Durante l’incontro il pubblico ha avuto la possibilità di ascoltare alcune composizioni di Giuseppe Austri proposte da Marco Rogliano al violino e Marco Alpi al pianoforte: il capriccio fantastico L’addio a Lisbona, Tutto ha fine quaggiù e i Sei Capricci per violino solo, tutti caratterizzati da titoli che alludono a particolari atmosfere, come La Solitudine, Il Mattino, La Preghiera, Il Buon Umore, La Pazzia e Il Telegrafo. L’ascolto delle musiche ha rivelato un compositore che riesce a conciliare l’impegno virtuosistico con una scrittura raffinata che merita di essere rivalutato e riproposto nei programmi dei concerti. Per questa ragione Marco Rogliano e Marco Alpi hanno posto Giuseppe Austri al centro di un progetto discografico che sarà realizzato nei prossimi mesi.

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