Diga del Molato, collaudo finito: “Soglia a 8,06 milioni di metri cubi d’acqua”

09 Aprile 2024 14:01

Si è conclusa con esito positivo la procedura di collaudo tecnico funzionale della Diga del Molato.

Soddisfazione da parte del presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: “E’ stato attestato il buon comportamento della struttura – le sue parole -. Aspettiamo ora il certificato di collaudo che farà entrare la diga in quello che è chiamato esercizio ordinario. Questo sta a significare la possibilità di raggiungere, ogni qualvolta ci sarà acqua a sufficienza, un volume di 8,06 milioni di metri cubi, aumentando di 455 mila metri cubi il volume a cui oggi siamo attualmente autorizzati ad arrivare. Riusciremo così a dare maggior dignità al settore agricolo e agroalimentare che è il primo beneficiario di questa risorsa immagazzinata ogni anno dall’autunno alla primavera per essere utilizzata in estate a fini irrigui.”

Al termine della visita, il presidente della commissione di collaudo funzionale, l’ingegnere Emilio Baroncini, ha spiegato di aver inserito nel verbale conclusivo “l’imprimatur definitivo dell’uso che si potrà fare della diga e alcuni suggerimenti che potranno essere utili ai fini di mantenere la diga in efficienza”.

Un lavoro, quello della commissione di collaudo, iniziato più di vent’anni fa, ovvero durante l’esecuzione delle manutenzioni straordinarie oggetto del collaudo. Si contano almeno 18 sopralluoghi. Si tratta quindi un’attività continuativa a cura di ingegneri collaudatori nominati su indicazione del Ministero delle Infrastrutture.

LA PROCEDURA DI COLLAUDO

La procedura di collaudo, iniziata il 18 marzo scorso, ha previsto il completo riempimento dell’invaso della diga del Molato passando dalla attuale quota idrica autorizzata di 353,70 metri sul livello del mare (pari a un volume di circa 7,6 milioni di metri cubi d’acqua) a 354,40 metri sul livello del mare (pari a circa 8,06 milioni di metri cubi).

PERCHÈ È STATO FATTO UN NUOVO COLLAUDO DELLA DIGA DEL MOLATO?

Il motivo per cui la diga necessita di un secondo collaudo, dopo quello effettuato quasi cento anni fa, ovvero dopo la sua entrata in funzione, è la certificazione dell’opera a seguito di importanti manutenzioni straordinarie effettuate negli ultimi decenni per mantenere l’opera adeguata a quanto richiesto dall’evoluzione normativa e per consolidare lo sbarramento dal punto di vista strutturale e della sicurezza idraulica.

Questo non deve trarre in inganno perché, dalla fine degli anni ’20 ad oggi, i controlli dell’opera sono stati costanti per mantenere la diga sicura ed efficiente: alcuni sono giornalieri, altri mensili, altri semestrali. A questi ultimi seguono anche visite da parte dei tecnici del Ministero delle Infrastrutture. Costanti sono state anche le manutenzioni ordinarie dell’opera. La diga ha così mantenuto un’efficienza moderna nonostante la sua storicità.

Diga del molato, sinergia tra enti diversi

La procedura di collaudo della diga del Molato è stata possibile anche grazie a un lavoro congiunto e a uno sforzo complessivo composto da fasi di concertazione tra enti e soggetti che hanno lavorato con lo scopo di poter concretizzare l’avvio della fase di collaudo in tempi stretti, sfruttando anche le condizioni idro- meteo favorevoli attuali. Oltre al Consorzio di Bonifica di Piacenza, anche la Prefettura di Piacenza, la commissione di collaudo, la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’ufficio tecnico per le dighe di Milano del Mit, il settore sicurezza territoriale e protezione civile e l’agenzia di protezione civile per la Regione Emilia-Romagna, l’agenzia interregionale per il Po e i sindaci dei Comuni posti lungo l’asta del torrente Tidone.

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