Lovattini: “No al murale. Sospendere l’inaugurazione e rivedere la decisione”

09 Giugno 2022 14:48

Il comunicato di Roberto Lovattini candidato con la lista @sinistra a sostegno di Stefano Cugini.

“Nelle scuole il Movimento di Cooperazione Educativa ha contribuito alla formazione di idee ben differenti sullo sport. Nelle classi in cui insegnavo abbiamo promosso almeno tre iniziative che ebbero rilevanza: nel 1995, nel 2007 e nel 2019 dopo gli insulti razzisti ad Omar Daffe e alla giovane arbitra Martina Felici. Queste iniziative sono state svolte in collaborazione con Coni e Piacenza Calcio.

L’educazione dei ragazzi si ottiene anche attraverso la pratica corretta e leale dello sport e accettare le sconfitte è educazione sportiva. Ci sono altri sport dove la passione non trascende in episodi violenti, si applaude la propria squadra ma si riconosce anche il valore degli avversari. La pratica sportiva dovrebbe servire a tenere corpo e mente in equilibrio e ad avere cittadini consapevoli del proprio ruolo nella società.

Il no al murales, è per motivazioni educative. L’appartenenza politica di queste due persone ci interessa solo nel momento in cui la loro ideologia propugnava la discriminazione verso gruppi di persone e si traduceva in cori o azioni conseguenti. Io apprezzo la passione sportiva e il tifare, anche in modo spettacolare e scenografico per la propria squadra, ma esiste un limite rappresentato dalle violenze verbali e fisiche. Non è un caso che tanti insegnanti stiano firmando l’appello, che ha raggiunto le quasi mille firme. Il dovere di una buona comunità e’ quello di permettere ai suoi amministrati di coltivare il meglio dei loro talenti , mostrarli e applaudirli affinché suscitino spirito di emulazione positiva. Il caso in questione non mi sembra risponda a tale principio.

Il problema non è solo relativo al murales, ma a tutto il sistema che favorisce questa diseducazione sportiva. Negli anni novanta ricordo di una partita del Piacenza contro l’Andria. Dopo un po’ che la partita ebbe inizio, visto che in quel periodo il colera colpiva Bari, si fece sentire forte il coro “Co-l-era! Co-le-ra! E a urlare c’erano anche dei papà con i figli. Per me quel coro fu una vergogna!

Permettere il murales significherebbe avallare l’idea che il loro comportamento era corretto e che sia giusto continuare così. D’accordo le scelte delle persone a volte dipendono anche da motivi casuali. Ho conosciuto persone che sono state in carcere per motivi gravi, ma poi hanno saputo riscattarsi. Certamente non si può far loro un murales lodandone gli errori. Ben lo dovrebbero sapere gli amministratori!

Per questo, ribadiamo che chiediamo una sospensione dell’inaugurazione e di rivedere la decisione. Roberto Lovattini, maestro”

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