Digiuno intermettente: pro e contro

Conosci già il digiuno intermittente? Lo hai già provato o sei interessato/a a testarlo? Questo regime alimentare può essere usato per una miriade di scopi diversi. Tuttavia, è importante capire come funziona sia in generale sia applicato alla specificità del singolo.
Il Dott. Taz Bhatia, esperto di benessere integrativo e conduttore del podcast Super Woman Wellness, ne ha parlato in maniera esaustiva su Poosh.com in un’intervista utile a rinforzare le nostre conoscenze e opinioni sull’argomento.

L’idea alla base del digiuno intermittente è semplice: mangi tutte le tue calorie di cui hai bisogno all’interno di una finestra temporale specifica, ad esempio tra le 12:00 e le 18:00, e digiuni al di fuori di quel range orario. Passare dal digiuno all’assunzione di cibo attiva il cervello e migliora le funzioni cellulari in tutto il corpo. Molte persone lo trovano utile anche per perdere peso.

Questo è il concetto. È digiuno, senza digiuno. Possiamo mangiare tutto ciò di cui abbiamo bisogno senza rinunciare ai nutrienti, ma in una finestra di tempo più piccola, offrendo al corpo un periodo di assenza di cibo più lungo rispetto al solito. Questo aiuta a disintossicare il corpo, ma soprattutto può essere utile alla riduzione della massa grassa.

Il digiuno intermittente potrebbe, però, non essere adatto a tutti. Le donne, in particolare, possono mal tollerare il digiuno intermittente, specialmente quando hanno il ciclo mestruale. “Mentre il digiuno intermittente è sorprendente per alcune donne, per altre può interferire con i livelli ormonali ed energetici. Come medico integrativo, ho lavorato con migliaia di donne che vogliono migliorare la loro dieta e il loro stile di vita per stare meglio. Alcune delle mie pazienti hanno ottenuto grandi risultati con il digiuno intermittente, mentre altre no”, sostiene il Dr. Taz.

Sono molti i benefici derivati dal digiuno intermittente, per le donne:
➡️ Perdita di peso. Molte persone trovano psicologicamente più facile gestire la fame solo in un momento della giornata, per poi mangiare in una finestra di tempo ridotta e andare a letto completamente sazi.

➡️ Riduzione dell’infiammazione. Il digiuno accende l’autofagia, un processo che è paragonabile alle pulizie di primavera, non in casa ma nelle cellule. Durante l’autofagia, le cellule mettono in ordine tutte le loro parti e sostituiscono tutto ciò che è vecchio o danneggiato. Il risultato è la costruzione di cellule più forti e più giovani che funzionano come dovrebbero. L’autofagia diminuisce anche l’infiammazione.

➡️ Chiarezza mentale. Il digiuno innesca una profonda autofagia cerebrale e diminuisce anche l’infiammazione a livello neurologico, il che potrebbe spiegare perché così tante persone segnalano un aumento della chiarezza mentale e della concentrazione quando digiunano.

Il motivo per cui spesso non si evidenziano le controindicazioni del digiuno intermittente è che, come la maggior parte dei programmi, non viene testato su giovani donne con le mestruazioni, ma piuttosto su uomini e donne in post-menopausa. Questo perché le donne con un ciclo mestruale attivo hanno molte più variabili da considerare, il che farebbe sì che il test di questa teoria richiedesse molto più tempo e un investimento economico maggiore.

Ecco le principali controindicazioni del digiuno intermittente:

➡️ Fame e voglie. In quanto donne, i nostri ormoni svolgono un ruolo enorme nel nostro benessere e il modo in cui ci sentiamo fluttua durante il mese. In alcune parti del ciclo, si potrebbe avere più fame del solito e anche “voglia” di cibo particolarmente saporito. Il digiuno potrebbe non essere la migliore opzione in quel periodo.

➡️ Dismenorrea. Alcune donne che digiunano possono perdere le mestruazioni o avere altre interruzioni del ciclo.

➡️ Stress tiroideo. Il digiuno può causare cambiamenti nella produzione degli ormoni tiroidei. I periodi di digiuno sono abbastanza ridotti, per cui non dovrebbero rappresentare un problema, se la tiroide è sana. Attenzione però se si soffre di patologie autoimmuni come Hashimoto o qualsiasi altro squilibrio tiroideo: il digiuno intermittente potrebbe non essere la soluzione ottimale in presenza di patologie.

È fondamentale che le donne in premenopausa siano consapevoli delle fasi del loro ciclo e di ciò di cui i loro corpi hanno bisogno durante quel periodo, oltre ad essere intuitive nella soddisfazione di questi bisogni.

Ad esempio, durante la fase luteale di una donna, altrimenti nota come il momento in cui si verifica la sindrome premestruale e quando inizia il sanguinamento, il digiuno di qualsiasi tipo potrebbe produrre più danno che beneficio. Alisa Vitti, esperta di nutrizione funzionale e ormoni femminili e fondatrice di FLO Living, spiega che “poiché i corpi delle donne sono biologicamente costruiti per la fertilità e la riproduzione, periodi prolungati senza cibo dicono al corpo che ora non è un buon momento per la riproduzione”.

Se questo sembra irrilevante per qualcuno che non sta cercando una gravidanza, è comunque indispensabile sapere che la salute riproduttiva non è solo fare un bambino. Essa riguarda tutti gli ormoni che regolano la salute e il funzionamento dei sistemi corporei. Per le donne, il digiuno intermittente può interrompere l’equilibrio degli estrogeni e minare diversi processi fisiologici essenziali, producendo l’effetto contrario. Può anche causare infatti un aumento di peso, se non gestito correttamente.

È importante prestare attenzione a ciò che è meglio per ognuno, ma la regola generale è: non digiunare per più giorni consecutivi. Prova a scegliere tre giorni non consecutivi nella settimana in cui digiunare. Inoltre, presta attenzione a quando hai il ciclo o quando i sintomi premestruali ti danno un maggiore senso di fame. Ascolta il tuo corpo e affidati a professionisti sanitari che possono aiutarti con competenza a gestire il processo di dimagrimento.

di Paola Miretta

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