Sarmato, il premio San Rocco va alla Famiglia Alpina: “Grazie al loro cuore”

16 Agosto 2022 15:56

Un luogo aperto a tutti, a chi ha fatto il militare con cappello e penna in testa e a chi semplicemente vuole dare una mano. Un luogo dove tutti hanno gli stessi diritti e dove l’obiettivo è il bene della comunità. Ecco cos’è la Famiglia Alpina Sarmatese: una storia che parte dal gruppo Alpini ma che arriva ad abbracciare tutto il paese. E così Sarmato ha ricambiato un po’ del tanto bene ricevuto con la consegna del premio “San Rocco” al gruppo dei volontari: il riconoscimento è stato consegnato da don Federico Tagliaferri – parroco cittadino di San Giuseppe Operaio ma di origine sarmatese e per di più alpino – nelle mani del capogruppo sarmatese Sesto Marazzi nel corso della messa patronale di San Rocco in chiesa maggiore.

La Famiglia Alpina Sarmatese, da trent’anni sempre al fianco della parrocchia proprio a supporto alla sagra di san Rocco, stavolta è passata meritatamente dalla parte dei premiati. “Vogliamo dire grazie agli alpini per la loro presenza attiva nella comunità comunale e parrocchiale” ha ricordato il parroco don Walter Kanda nel motivare la consegna del premio. “Una gratitudine non solo formale ma che ci ricorda i tanti momenti di attenzione della Famiglia verso le persone disagiate, grazie al loro grande cuore che si fonda sui valori cristiani e umani”.

Marazzi, orgoglioso ed emozionato al tempo stesso, ha voluto accanto a sé tutti i “suoi” alpini e coloro che – tra i tanti che in questi anni hanno portato avanti le attività della Famiglia – non si sono mai tirati indietro: Pierangelo Arati, Anacleto Bavagnoli, Domenico Marazzi (fratello del capogruppo e unico tra i fondatori delle Penne Nere sarmatesi ancora in vita), Gabriele Rizzi, Giuseppe Marazzi, Francesco Casaroli, l’ex presidente sezionale Ana Bruno Plucani, Roberto Vaga, Raffaele Greco, Guglielmo Moretto, la piccola Matilde Zoni (nipote “d’arte” di Marazzi e la più giovane alpina ad aver preso parte alla sfilata dell’Adunata di Rimini) e Bruna Poggi, probabilmente la “madrina” con il maggior numero di anni associativi sulle spalle in Italia.

IL FOTOSERVIZIO DI MASSIMO BERSANI:

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