“Aprimi Cielo”, Alessandro Bergonzoni avvia il Festival di Teatro antico di Veleia

01 Luglio 2022 11:33

Alessandro Bergonzoni ha tenuto a battesimo il Festival del Teatro antico di Veleia, tornando nell’inimitabile luogo – il sito archeologico del foro romano – per un incontro/confessione dal titolo “Aprimi Cielo. Dieci anni di raccoglimento articolato, dal vivo”, mutuato dal suo ultimo libro edito da Garzanti. L’artista bolognese, affiancato dal semiologo umorista e amico Beppe Cottafavi, ha preso spunto dalla sua decennale ricerca dalle pagine del «Venerdì di Repubblica», per condurre il pubblico presente nella C-Realtà, una realtà altra, fatta di creatività e di immaginazione, di alternative. Alternative alla guerra, al conflitto, alla violenza, alla divisione, alla separazione, all’indifferenza. Questo artista così originale della scena italiana, questo autore che Cottafavi per leggerezza ed esattezza della parola ha paragonato a Calvino, si dona a noi spettatori come ‘punto interrogativo’, come antenna’ che capta, come ‘speleologo’ che scava. E alla fine dello spettacolo al posto di Grazie, dice Grazia, aprendoci alla spiritualità, che tanto ha a che fare con la realtà.
Tanti gli applausi del pubblico tornato a Veleia, finalmente più numeroso dell’anno passato (quando c’erano ancora strette normative anticontagio e un tetto al numero massimo degli spettatori), come ha fatto notare il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi che ha consegnato a Bergonzoni il Premio Veleia, una litografia del maestro Gianfranco Asveri intitolata Abracadabra (parola magica, anch’essa, che apre a più dimensioni). Il sindaco di Lugagnano Antonio Vincini, salutando il pubblico, ha tributato un ringraziamento a colei che tesse con pazienza e cura il Festival di Veleia: la direttrice artistica Paola Pedrazzini.

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