Toc toc, la Vigilia sta arrivando!

Di Debora Saccardi 10 Dicembre 2020 03:48

 

Ormai è iniziato il conto alla rovescia, sia la Vigilia che il Natale sono dietro l’angolo e lo so che quest’anno avranno un lieve retrogusto amaro ma cerchiamo di festeggiarli comunque al meglio.

Dicembre è sicuramente uno dei mesi più simbolici e rappresentativi dal punto di vista gastronomico. Pensate alla Vigilia di Natale, in cui è usanza mangiare di magro.

Che cosa vuol dire? Il 24 dicembre non si mangiano carne e salumi, una tradizione popolare ormai consolidata in tutta Italia ma non più un precetto religioso. Ecco spiegato il consumo di pesce in questo particolare giorno.

Curiosità

Nel 1917 il Codex Iuris Canonici, prescriveva digiuno e astinenza dalla carne nei giorni della vigilia di Pentecoste, dell’Assunta, di tutti i Santi e del Natale ma nel 1966 Paolo VI, con la Costituzione Apostolica Paenitemini, rese necessari queste prescrizioni solo il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo e tutti i venerdì dell’anno, escludendo però le vigilie.

Che cosa si mangia il giorno della Vigilia

I piatti da consumare sono solitamente legati alla cucina povera, anche se sempre più spesso trovano spazio piccoli cambiamenti, rivisitazioni alle ricette più tradizionali.

Ma quali sono i piatti più gettonati a Piacenza?

Nel piacentino i piatti più consumati sono: il pinzimonio misto o solo di sedano, la polenta pasticciata, la polenta con il merluzzo in umido o fritto, l’anguilla o burattêi, i cioppini o pêss sciupén conosciuti anche come frittura(piccoli pesciolini infarinati, fritti e conservati in aceto) gnocchi o tagliatelle al sugo di funghi, i turtéi o tortelli con la coda, che attenzione deve essere doppia, anche se spesso si trovano in commercio con una coda sola. Una volta si preparavano spesso anche le lumache.

Nella versione che ho pensato per voi ecco come preparerei quest’anno il menu per la Vigilia.

Prima di tutto inizierei con un bis di assaggi a base di pesce: una fresca insalatina di arance, riccioli di sedano e cioppini, la polenta e il merluzzo sistemati in piccole cocotte. La polenta tenuta un pochino più morbida condita con piccoli bocconcini di merluzzo cotti in salsa.

Proseguirei con i noti tortelli con la coda o i ravioli di magro di forma rettangolare, per chi non ha tanta dimestichezza con la chiusura del tipico tortello piacentino. Vi ricordo che si condiscono con burro fuso chiarificato aromatizzato con qualche foglia di salvia ma in alcune località piacentine si accompagnano anche con una buona salsa ai funghi.

Concluderei il pasto con macedonia di frutta di stagione o frutta secca.

I consigli della chef

La Vigilia è ormai considerata la pre festività in cui si mangia soprattutto pesce. Largo quindi a spume a base di prodotti ittici, magari realizzate proprio con il merluzzo o la trota salmonata, alle insalate di mare, alle cozze e capesante gratinate. Provate le capesante vanigliate. Interessante anche il pan brioche con burro all’erba cipollina e aringhe affumicate.

A seguire potete servire tagliolini o risotto ai frutti di mare, gnocchi accompagnati da creme di verdura e molluschi come totani, moscardini o seppie, mentre per gli amanti delle paste gratinate vi consiglio una lasagnetta condita con besciamella, pesto e ragù di pesce e perché no, anche una crespella. Se amate i ravioli, questa ricetta fa per voi.

Se invece preferite i secondi dal pesce bollito al pesce arrosto, passando per i fritti non avete che l’imbarazzo della scelta: branzino al forno con agrumi o treccia di branzino, sgombro al cartoccio, merluzzo in vasocottura, nasello fritto, orata in crosta di sale aromatico.

Accompagnateli con salse e contorni delicati ma profumati: non solo patate al forno ma un’ insalata di finocchi, pompelmo e olive nere, cavoli cappucci in agrodolce o funghi arrosto potrebbero essere delle valide soluzioni.

Per altre ricette a cui ispirarvi, vi consiglio di collegarvi al sito liberta.it

 

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