“Ha intascato due milioni di euro”: impiegata “infedele” denunciata dalla Finanza

18 Marzo 2021 13:58

Guardia di finanza

Un’impiegata residente a Carpaneto Piacentino è indagata per truffa, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico e autoriciclaggio. Nei suoi confronti i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, per oltre 1,5 milioni di euro, emesso dal gip del Tribunale di Bologna, Alberto Gamberini,.
Il provvedimento costituisce l’epilogo di una complessa indagine diretta dal pm Tommaso Pierini e condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, convenzionalmente denominata “Mani di fata”. Gli accertamenti hanno riguardato la dipendente di una ditta di imballaggi la quale, in base alle accuse, attraverso sofisticate manipolazioni abusive del sistema informatico aziendale, sarebbe riuscita, tra il 2007 e il 2018, ad appropriarsi di ingenti somme di denaro prelevandole dalle casse della società.

“L’impiegata, addetta alla predisposizione e al pagamento delle buste paga, nonché delegata alla tenuta dei rapporti con gli enti previdenziali, ha intascato oltre 2 milioni di euro – si legge nel comunicato della Guardia di finanza -. Il sequestro preventivo ha riguardato sia denaro depositato su conti correnti bancari e conti gioco sia fabbricati e terreni nei comuni di Carpaneto Piacentino e Farini, in provincia di Piacenza. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito minuziosamente il metodo escogitato dall’indagata per truffare la società consistente, in sintesi, nella generazione di due cedolini, il primo relativo alle competenze mensili spettanti agli impiegati da contratto di lavoro, il secondo utilizzato per accreditare illecitamente, su altro conto corrente, una quota non dovuta di retribuzione. Conclusa la procedura di accreditamento, il cedolino paga irregolare veniva sistematicamente cancellato e sostituito con quello corretto. Grazie agli accertamenti bancari è stato possibile ricostruire il flusso di denaro illecitamente sottratto alla società e reinvestito in attività di natura speculativa ad alto rendimento”.

 

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