Immigrazione clandestina, 12 arresti e denunce della Guardia di finanza

06 Luglio 2023 13:15

La Guardia di finanza di Piacenza ha messo a segno una massiccia operazione contro l’immigrazione clandestina. Le Fiamme Gialle, grazie ad un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno eseguito due custodie cautelari in carcere, due agli arresti domiciliari e otto misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza: i provvedimenti sono stati firmati dal gip di Piacenza nei confronti di 12 soggetti, facenti parte di un’associazione volta al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“L’organizzazione – fa sapere il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella – provvedeva a predisporre tutta la pratica e i documenti utili ad ottenere indebitamente il rilascio di permessi di soggiorno, con riguardo al decreto Flussi 2021/2022, dichiarando falsamente che gli stranieri sarebbero entrati in Italia per lavorare presso imprese risultate compiacenti e parte dell’organizzazione stessa. All’interno dell’associazione, il cui capo è risultato essere cittadino italiano residente in provincia di Lodi, operavano una serie di intermediari stranieri (di nazionalità egiziana, pakistana e tunisina) che avevano il compito di trovare sul territorio gli extracomunitari interessati ad ottenere il permesso di soggiorno dietro il pagamento di un corrispettivo che oscillava all’incirca, tra i mille e i duemila euro, a seconda delle circostanze. Successivamente, il titolare di un centro elaborazione dati, pur in mancanza di tutti i requisiti fiscali previsti, provvedeva a costruire della falsa documentazione necessaria a supportare la veridicità delle istanze presentate. Complessivamente sono state riscontrate oltre 200 domande, riconducibili a stranieri essenzialmente già presenti sul territorio, le quali venivano presentate telematicamente per conto dei datori di lavoro, da parte di una ulteriore donna di origine ucraina facente parte dell’organizzazione”.

Una volta trasmessa la domanda – si apprende della Procura – il sistema informatico rilasciava una ricevuta che veniva consegnata agli extracomunitari, i quali a questo punto provvedevano a saldare il prezzo pattuito. Gli approfondimenti investigativi eseguiti hanno consentito di accertare che in molti casi i competenti uffici del Governo interessati (Piacenza e Lodi) hanno provveduto autonomamente a rigettare le istanze fraudolentemente formulate. Nell’ambito del provvedimento cautelare è stato anche disposto il sequestro preventivo delle sette aziende e ditte individuali utilizzate”.

Le accuse dovranno essere vagliate nel corso delle successive fasi processuali e i soggetti coinvolti nelle indagini non potranno ritenersi colpevoli fino alla sentenza definitiva.

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