Lettera aperta dei primari: “L’ospedale nuovo va fatto, o sarà declassato il sistema”

18 Luglio 2023 04:45

I capi dipartimento del presidio ospedaliero di Piacenza hanno scritto una lettera aperta rivolta alla popolazione, per manifestare “forte a chiaro” – spiegano – il loro appoggio alla costruzione di un nuovo ospedale.

“I progressi della medicina nella cura delle persone vedono quali protagonisti le nuove tecniche chirurgiche, i nuovi dispositivi ed i nuovi farmaci individuati quali farmaci biologici ed intelligenti. E l’attuale ospedale, in cui operiamo, è stato pensato e sviluppato più di 40 anni fa”, spiegano.

Proseguono: “Oggi per i pazienti sono riconosciuti o meglio dovuti spazi e rapporti con i servizi igienici diversi da quelli di 30 -40 anni fa. Lo standard allora era 3 letti per un bagno che oggi non è più proponibile. Il rapporto letti/servizi igienici incide sul rischio infettivologico, incide sulla qualità di cura legato al comfort e alla corretta”.

Citano i criteri di sicurezza delle sale operatorie (“Non collimano con quelli di allora”) e le difficoltà nel garantire adeguate misure di sterilità. “Si aggiunge poi il problema del trasporto del paziente da un padiglione all’altro dell’ospedale” e la necessità di spazi per l’ambito universitario oltre che per laboratori.

Concludono: “Rinunciare al progetto del nuovo ospedale equivale ad essere condannati a continui lavori di temporaneo tamponamento che nel giro di pochi anni non saranno più in grado di sostenere il passo con l’inarrestabile innovazione tecnologica, con un inevitabile declassamento della tipologia di cure effettuabili ed altrettanto inevitabile migrazione dei nostri cittadini in altri centri”.

La lettera, che si può leggere integrale su Libertà, è firmata dai medici Giuseppe Arcari, Giacomo Biasucci, Carlo Cagnoni, Patrizio Capelli, Donata Guidetti, Giuliana Lo Cascio, Emanuele Michieletti, Daniele Vallisa. 

 

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