Aveva tre mesi di vita, ma la sorella lo salva. Raro caso di trapianto di fegato da vivente

15 Gennaio 2024 05:30

Sergio Bergamini, Adele Bergamini, Piercarlo Cigala di Aido

Ancora limitato è il contributo dei trapianti di fegato da vivente, pari all’1,6 per cento del totale degli interventi fatti negli ultimi 20 anni. Sono rari, e molti non sanno che il fegato del donatore si riforma. Quando Adele Bergamini l’ha scoperto non ci ha pensato su neppure un secondo: ha detto subito sì alla donazione del 60 per cento del fegato per salvare la vita di suo fratello Sergio cui i medici avevano dato solo tre mesi di vita. Otto ore di intervento a Modena, la Terapia intensiva, la rinascita.

“Non mi sembra di aver fatto nulla di speciale, forse sono stata peggio durante l’intervento all’appendicite”, minimizza con un sorriso Adele. Entrambi sono di Roveleto di Cadeo. Sergio, che per una vita ha fatto il macellaio, presta servizio come alpino a Carpaneto. “Se io sono qui è perché mia sorella ha detto sì”.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ

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