Quarto anno di scuola a Rondine: prorogato al 15 aprile il bando per i liceali

24 Febbraio 2024 02:17

“La didattica innovativa è un valore imprescindibile per la formazione di oggi, e merita il sostegno che dobbiamo ai nostri giovani  – sottolinea il presidente della Fondazione Roberto Reggi – un valore che a Rondine viene declinato in diverse forme”.

La Fondazione di Piacenza e Vigevano mette a disposizione una borsa di studio per l’iscrizione al Quarto Anno d’Eccellenza a Rondine, scuola innovativa della Cittadella della Pace di Arezzo. Il bando, con scadenza prevista il 15 aprile 2024, offrirà un’opportunità educativa unica agli studenti selezionati dei licei piacentini, attraverso un contributo che coprirà in larga parte la retta dell’istituto toscano. 

Arianna Maggi, 18 anni appena compiuti, di Pontedellolio, sta vivendo l’esperienza di Rondine. Arriva dal Liceo Colombini come Benedetta Bisi, la giovane piacentina che lo scorso anno ha beneficiato per prima della borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Metodo Rondine – Il progetto formativo si propone come un percorso in grado di “educare i ragazzi alla risoluzione dei conflitti e alla pace, investe sulla crescita relazionale individuale e forma i protagonisti del cambiamento, in grado di mettere le competenze acquisite al servizio della società, contribuendo a migliorarla”, continua il presidente Reggi.
Il Quarto Anno Rondine significa infatti trascorrere un anno di scuola in un ambiente capace di mettere in comunicazione Paesi e culture diverse, incontrando giovani provenienti da luoghi di conflitto di tutto il mondo, che hanno scelto di impegnarsi per la costruzione della pace. 

L’esperienza delle studentesse – Benedetta Bisi, è la giovane piacentina che lo scorso anno ha beneficiato per prima della borsa di studio, per Arianna Maggi, diciottenne di Ponte dell’Olio è iniziata l’esperienza del Metodo Rondine, dopo che a settembre scorso è riuscita a superare con successo le selezioni.
Le lezioni si tengono al mattino, poi c’è il pranzo che è un momento conviviale e comunitario con i ragazzi della world house, e al pomeriggio riprendono le attività – spiega Arianna – È un’esperienza molto bella, anche dal punto di vista personale, che serve a mettersi alla prova in un percorso di indipendenza e nel rapporto con gli altri.  

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