Fabrizio Garilli: “Nel Piace abbiamo messo 100 milioni. Rimasi col cerino in mano”

24 Maggio 2023 03:15

Da sinistra, uno foto del 2011 di Maurizio Riccardi e Fabrizio Garilli, ai tempi amministratore delegato e presidente del Piacenza calcio

“L’impegno della mia famiglia all’interno del Piacenza dal 1983 al 2011 è costato più di 100 milioni di euro: alla fine di ogni stagione sportiva, abbiamo ripianato perdite consistenti per una società che non ha mai generato alcun utile”.
Questo è stato uno dei passaggi più significativi della testimonianza dell’ex presidente biancorosso Fabrizio Garilli (oggi imprenditore nel settore energetico in Sud America) nell’ambito del processo in corso al tribunale di Piacenza dell’ex amministratore delegato della società Maurizio Riccardi, oltre all’agente ed ex ds delPiace Antonino Imborgia (entrambi presenti in aula) e al procuratore Giuseppe Galli, accusati a vario titolo di distrazione di fondi dalle casse del club.  A tal proposito, risponde alle domande del pubblico ministero Antonio Colonna, Garilli ha fornito un grande assist alla difesa: “Era mia prerogativa sottoscrivere personalmente i contratti per conferire gli incarichi nell’ambito dello scouting: Imborgia e Galli svolsero l’attività per cui erano stati contattati e pagati”.
Nel corso dell’udienza, di fronte al collegio di giudici presieduto daStefano Brusati e completato da Anna Freschi e Ivan Borasi, Garilli ha anche svelato un retroscena degli ultimi mesi della sua presidenza: “Nel 2011 decisi che non avrei più iscritto la squadra al campionato, ma su input dell’allora sindaco Roberto Reggi, che prospettava l’arrivo di un acquirente, decisi di procedere. In quella situazione, posso dire di essere rimasto con il cerino in mano”.

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