I cosmetici sostenibili si fanno con il tè. Così Cecilia Garofalo ha inventato Tealogy

Amante del tè fin da bambina, nel 2016 Cecilia ha avuto una vera e propria epifania. Era a un corso di degustazione e, dopo aver lasciato a lungo in infusione alcune foglie, ha provato a spalmarsele sulla mano. L’effetto istantaneo è stato per lei impressionate. La pelle, ci racconta, aveva subito un aspetto migliore, più luminoso. Per questo motivo ha deciso prima di tutto di studiare a fondo il tè e poi, con l’aiuto di un cosmetologo, fondare il suo marchio di bellezza, Teaology, per sfruttare al massimo le caratteristiche benefiche di questa pianta altamente antinfiammatoria. “Ogni cosmetico è costituito per più del 60% di acqua che ha la sola funzione di essere solvente per gli ingredienti idrofili che contiene. La nostra intuizione è stata quella di dare valore a questo solvente utilizzando al posto della semplice acqua un infuso di tè al 100%, ricchissimo quindi di minerali, vitamine, acido folico e catechine antiossidanti”, spiega Cecilia. “Ogni tè biologico che usiamo per i nostri infusi, che sia bianco, nero, verde, blu o matcha, ha poi le sue caratteristiche e li scegliamo fra i migliori al mondo coltivati in Giappone, Nepal, Cina e Sri Lanka”. Un unicum nel panorama della cosmesi, che rende i prodotti Teaology per viso, corpo e capelli molto apprezzati. Vegani, testati contro il nickel e i metalli pesanti, creati e fatti in Italia, sono venduti in oltre trenta Paesi al mondo. “Il mercato non aveva bisogno di nuovi cosmetici, ma di cosmetici buoni, che badassero ad avere formulazioni pulite, efficaci e fossero attenti all’ambiente. Perché un cambio di passo era ed è necessario e ognuno può fare la differenza, anche quando acquista un prodotto di bellezza”. Ma cosa significa per un marchio essere sostenibile? “Per noi, oltre all’efficacia certificata dei nostri cosmetici, è sempre stato il punto di partenza fondamentale. Da subito, nonostante i costi altissimi, abbiamo scelto di produrre con pack monomateriale in bio plastica derivata da canna da zucchero, abbiamo abolito i foglietti illustrativi a favore di indicazioni stampate all’interno delle confezioni in cartone certificato e abbiamo reso chiare le informazioni su come riciclare tutte le componenti del cosmetico”. Sostenibile e naturale: erroneamente spesso si usano queste parole come sinonimi, ma è davvero così? “È un errore comune. Noi amiamo profondamente gli ingredienti naturali, ma sappiamo che essere al 100% naturali non corrisponde a essere sostenibili perché le risorse della natura sono limitate perciò vanno preservate. Non c’è niente di male ad affidarsi alla tecnologia di laboratorio e alle molecole di sintesi.

Siamo anche cruelty free e associati a Peta, ma nell’accezione più ampia. Perché in Europa è normale non testare i cosmetici e nemmeno gli ingredienti degli stessi sugli animali, ma in alcuni Paesi come la Cina, no. E noi quindi abbiamo deciso di non vendere in questi Paesi e sosteniamo Peta a favore dei diritti degli animali”. Dallo scorso anno Teaology ha ottenuto la certificazione B Corp, rilasciata a chi segue i più alti standard di etica, inclusività e sostenibilità ambientale. “Il tè che utilizziamo proviene da coltivazioni biologiche certificate, è una fonte rinnovabile ed è coltivato e raccolto nel rispetto delle biodiversità e delle comunità dei produttori locali. Sosteniamo organizzazioni che aiutano donne e bambini tramite progetti di scolarizzazione e di accesso alle strutture sanitarie. Il nostro obiettivo è fare buoni prodotti di bellezza, ma senza che questo abbia un impatto negativo sul mondo”.

di Francesca Pelucchi

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