Morì dissanguato dopo una lite: indagati la fidanzata e gli operatori sanitari

23 Maggio 2023 10:13

C’è una svolta nelle indagini sulla morte di Giorgio Simone – il 28enne originario di Pozzardo, comune delle provincia di Lecce, e all’epoca residente ad Ancarano di Rivergaro –  deceduto nella tarda serata di giovedì 16 aprile del 2020 in seguito ad un litigio avvenuto all’interno della sua abitazione. La vittima, secondo una prima ricostruzione, aveva avuto un pesante diverbio con la propria compagna quando, per la rabbia, aveva sfondato una porta a vetri con un calcio. I vetri rotti gli avevano reciso l’arteria femorale e in pochi minuti il giovane era morto.

Ora, secondo quanto riporta il sito “Quotidiano di Puglia”, la Procura di Piacenza ha iscritto nel registro degli indagati la fidanzata del giovane, una trentenne piacentina, con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Secondo una ricostruzione dell’accaduto, redatta da una criminologa incaricata dalla famiglia del giovane, durante la lite lo avrebbe spintonato facendolo scivolare all’indietro andando a sbattere contro la porta a vetri, sfondandola.

Indagati, per omicidio colposo e per lesioni personali colpose, anche gli operatori sanitari che presero in cura il giovane. Sempre secondo quanto riporta il sito pugliese non avrebbero messo in atto le prescrizioni contenute nel protocollo nazionale Ares 118 e avrebbero trasportato il paziente al pronto soccorso in ritardo.

L’indagine è partita da una a denuncia-querela depositata dai familiari del giovane, che non si erano arresi alla iniziale versione dei fatti.

 

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